Dolori articolari: cause, sintomi e rimedi

Per dolori alle articolazioni e articolazioni infiammate si intende la sofferenza legata ad una o più patologie, spesso di diversa natura per le quali bisogna rivolgersi alla categoria medica. In generale senza voler parlare di patologie varie, di dolori articolari ne soffriamo un pò tutti: fastidi alla cervicale, alle ginocchia o alle spalle.

Per dolori alle articolazioni e allenamento in assenza di patologia, tenuto conto delle peculiarità del soggetto, cioè aver somministrato un allenamento funzionale quindi adeguato alla persona, con posture consone, una delle cause potrebbe essere anche un eccessivo carico: il classico allenamento eseguito in palestra fatto con più peso di quello che possiamo, ad esempio un forte dolore alla spalla dopo avere fatto esercizi su panca con il bilanciere. Durante la fase allenante, la progressione del carico e il carico totale sono di importanza fondamentale per evitare il sovraccarico, in questi casi è il sovraccarico a procurare dolori articolari. Uno degli attrezzi che il Personal Trainer può utilizzare per migliorare o alleviare dolori alla schiena e alle articolazioni è lo slow fit ideato da Fausto di Giulio.

Se invece ci riferiamo a dolori causati dall’osteoporosi oppure più in generale a dolori articolari dovuti a cause aspecifiche, il Personal Trainer in simbiosi con la parte medica può fare davvero tanto. Associandosi alla cura medica si può ritardare o contenere il progredire della patologia o dei dolori in maniera significativa. Quando i dolori alle articolazioni sono strettamente legati alla mancanza di attività fisica e alla cattiva alimentazione allora potrebbe bastare solo l’intervento del Personal Trainer, educando o rieducando la persona ad un modo di vivere più consono alla vita stessa.

Il tanto citato e strausato termine stile di vita corretto, che in realtà altro non è che la versione edulcorata e industrializzata dell’uomo immerso in una vita frenetica che cerca di sopravvivere alle cadenze urbane dimenticando la propria natura, smarrendo il ritmo sonno-veglia, smarrendo il gusto per il cibo sano perchè indotto a consumare cibi consolatori (confort food). Tutto si riduce, per modo di dire, nuovamente e sempre alle cattive abitudini alimentari e alla mancanza di attività fisica programmata, come anche alla mancanza di riposo notturno. Rimanendo allo stile di vita come unica causa, il Personal Trainer ha il compito di educare o rieducare la persona alla vita, insegnare loro come prendersi cura di se stessi iniziando ad esempio dalle piccole azioni quotidiane: potrebbe sembrare banale ma non lo è affatto, l’uso smodato dei condizionatori non è un bene per le proprie ossa e per la salute in generale; il fumo, l’alcol sono tutte abitudini contrarie alla salute quindi alla vita, tutti fattori che contribuiscono alla sofferenza fisica in generale e ai dolori articolari.

Non ci sarebbe molto da dire, per me è scontato pensare che determinate azioni e scelte quotidiane sono da mettere al bando, eppure buona parte della popolazione (se non tutta) ne fa uso come se niente fosse, per anni interi, per poi all’improvviso ritrovarsi a riempire i pronto soccorso pensando a chissà cosa, in realtà buona parte dei nostri dolori, malesseri e malattie li procuriamo noi stessi, molte delle decisioni che prendiamo quotidianamente sono contrarie alla vita. Da 16 anni mi occupo di Fitness e da subito mi sono convinta che servisse a fare prevenzione o che comunque sarebbe stato utile per stare bene e con meno dolori in generale. Oggi se ne parla molto, ma 16 anni fa non era così, anzi fino a qualche anno addietro molti non ne capivano la connessione e in realtà per molti la connessione è ancora oggi oscura. Quando associo il Personal Trainer ad ambienti diversi dal solito, agli ospedali, quindi diversi dalla palestra, mi riferisco proprio a questo.

Il rimedio ai dolori articolari, se non dovuto a patologie specifiche, se non dovuto a sovraccarico da allenamento è la buona alimentazione e l’allenamento Fitness. Non per forza e non per tutti questi dolori migliorano con la posturale, con esercizi per la postura oppure con lo stretching, di volta in volta bisogna valutare la persona. Molto semplicemente il dolore alle articolazioni, senza patologia specifica, potrebbe essere dovuto a sovrappeso e agli adattamenti che il corpo ha avuto causa peso eccedente, per cui in questo caso si deve dare priorità al riassetto alimentare.

Se si parla di infiammazione, senza intendere alcuna patologia a livello delle articolazioni, quindi considerata dalla prospettiva Fitness, bisogna per forza menzionare l’insulina, la secrezione eccessiva di insulina, infatti, porta ad un stato infiammatorio prima acuto che se non risolto diventa cronico e poi patologico. E’ silente e nel tempo logora i tessuti e gli organi

Vi sono cibi e tipi di cottura che peggiorano lo stato infiammatorio, di conseguenza anche i dolori articolari e cibi che invece lasciano benefici. Più insulina, più grasso e maggiori dolori articolari, fino ad arrivare a patologie di vario grado, non è mia intenzione terrorizzare nessuno ma semplicemente, qualora fosse necessario, rendere consapevoli le persone.

L’insulina è prodotta dal pancreas e favorisce il passaggio dei nutrienti derivanti dal bolo alimentare dal torrente ematico ai tessuti; i nutrienti derivanti dal bolo alimentare sono utilizzati come fonte di energia. Quando ingeriamo un intero pasto o un solo boccone di qualsiasi alimento, il pancreas per rendere fruibile dal corpo quel bolo alimentare deve produrre insulina, infatti quest’ultima è detta chiave perchè permette ai nutrienti di entrare nei tessuti. Per ogni alimento che ingeriamo, perchè i suoi nutrienti possano essere utilizzati dal nostro corpo serve questo ormone, ma l’alimento che più ha bisogno di insulina perchè diventi energia sono i carboidrati, cioè gli zuccheri (considerati in maniera generica): pane, pasta, pizza, bevande varie, frutta, ecc. Per cui per eliminare buona parte dell’infiammazione, quindi in questo caso dei dolori, bisogna mangiare meno carboidrati, senza eliminarli del tutto proprio perchè fonte di energia per noi e per il nostro organismo, poi eventualmente si prosegue con eliminare o limitare anche altri cibi pro infiammatori.

Altri consigli possono essere quello di pulire l’organismo dai radicali liberi, ridurre quindi il consumo di grassi saturi, avere un buon bilanciamento tra omega 3 e omega 6, aumentare il consumo di zenzero, cannella, vitamina C, vitamina E. Tra i cibi pro infiammatori troviamo: i carboidrati raffinati come pane e dolci, cibi fritti, bevande zuccherate, carne da allevamento intensivo, pesci grossi come il tonno (ricco di mercurio), ecc.

Rimedi come integratori che possono aiutare a dare sollievo alle articolazioni sono: l’artiglio del diavolo ed il collagene, ma ovviamente dipende sempre dalla situazione e dalla persona che va esaminata attentamente per poi dare risposte giuste. Se si assume il collagene per dolori forti alla cervicale e non passa è ovvio che abbiamo solo sprecato tempo e soldi: purtroppo con il fai da te non si ottiene nulla! Insieme agli integratori, eventualmente, andrebbe associata l’attività fisica e una corretta alimentazione, tutto ciò va inserito in un contesto più ampio e articolato il cui unico referente è l’individuo che va esaminato a 360 gradi.

Per concludere, le mie indicazioni e i consigli per alleviare, meglio ancora prevenire, i dolori o le infiammazioni alle articolazioni sono: mangiare adeguatamente, consumare cibi di qualità e praticare Fitness (non intendo zumba e similari). Per farlo in modo personalizzato e quindi efficace per ogni persona, soprattutto che porti ai risultati sperati, bisogna selezionare in maniera sartoriale e adeguata alimenti e allenamento, considerando altresi l’ambiente socioeconomico in cui l’individuo vive. Ovviamente tutto questo dovrà essere svolto con strumenti adeguati, capacità tecniche e l’esperienza sul campo di anni.

N.B. Per comodità di scrittura utilizzo il termine ossa e articolazione in modo indistinto. Per comodità di lettura non faccio differenza tra carboidrati semplici e complessi e non introduco volutamente il concetto di indice e carico glicemico.

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