Capita spesso di guardarsi allo specchio e non piacersi, o entrare in un negozio d’abbigliamento e acquistare per lo più vestiti a volte molto più larghi di quanto ce ne sia bisogno, a chi non è capitato? Soprattutto alle donne! Tantissime donne, per non dire tutte, sono perennemente a dieta, non riuscendo ad avere un buon rapporto col proprio corpo, sicuramente anche gli uomini hanno determinate esigenze rispetto a questo argomento affrontandolo molto spesso, ma non sempre, in modo diverso.
Sentirsi a disagio e fuori forma, capita per lo più durante la bella stagione o dopo le abbuffate natalizie, e per rientrare velocemente nella taglia desiderata si è disposti a fare di tutto, dalle diete drastiche, a volte un pò fantascientifiche, drenanti, spezza fame, tisane per ventre piatto e chi più ne ha più ne metta.
Certo il settore e chi lo rappresenta, ma anche chi è abituato davvero ad allenarsi, sanno bene come non sia veritiero ritornare in forma e perdere quei chili di troppo in tempi rapidi, anche se le strategie alimentari sono tante e tali da poter permettere una perdita di peso anche velocemente a discapito però della salute, si può perdere peso in poco tempo ma non ritornare in forma.
Ritornare in forma è un atto d’amore verso se stessi, è un progetto al quale dedicare del tempo, il tempo dell’allenamento e un pò di attenzione quando ci si accomoda per consumare il proprio pasto. Quando una di queste persone si reca dal Personal Trainer ed esclama “devo perdere tot. kg possibilmente in due settimane”, certo chi lo ascolta sa già che quella persona probabilmente non ha molta esperienza come utente, quindi va preso per mano per indicargli la via, va tranquillizzato, sicuramente non si possono promettere miracoli ma va incoraggiato e aiutato.
Per quantificare quanti chili bisogna dimagrire, i Personal Trainer hanno a disposizione vari sistemi, anche se ritengo che l’Adipometro sia quello più indicato. Senza dubbio per il grande obeso, lo strumento d’eccellenza è la Dexa, ma non può andare in uso al Personal Trainer, nè tantomeno il grande obeso si recherà dal Personal Trainer, perchè probabilmente non avrà la possibilità di fare alcunchè di movimenti.
Un’altra metodica, molto usata da Personal Trainer e nutrizionisti, è la Bia: molto precisa per quanto riguarda lo studio ed il rilevamento dei fluidi: l’acqua totale e la sua distribuzione dentro e fuori le cellule, valutando quindi lo stato nutrizionale. Ma non ci dice esattamente la quantità e la qualità dell’adipe, però senza dubbio rimane uno strumento da utilizzare.
Dovendo fare una scelta ho optato prima per l’Adipometro, proprio perchè indica con precisione assoluta la qualità e la quantità dell adipe, ma anche la quantità e la qualità muscolare, da questi fattori dipende la nostra salute e quindi la nostra fitness. Fa una panoramica, basandosi sullo studio dell’adipe che abbiamo in eccesso o in difetto, su future malattie che potremmo sviluppare, esattamente infarto, ictus e diabete. Quando c’è il rischio di sviluppare le suddette malattie o pre-condizioni preferisco sempre comunicarlo a chi di dovere, favorendo la sinergia di più competenze.
L’adipometro è progettato per la misurazione dello spessore di strati adiposi localizzati, offre una stima della percentuale di massa grassa corporea totale e misura lo spessore del tessuto muscolare localizzato. Il software in dotazione è progettato per il calcolo del rapporto vita-fianchi e per l’indice di massa corporea, effettua la stima del metabolismo basale e permette di tracciare i cambiamenti nelle misure e di generare i resoconti sulla composizione corporea. Le classificazioni relative alla percentuale di grasso corporeo e all’indice di massa corporea mostrate sono tutte basate sulle relative linee guida e dalle raccomandazioni diffuse dell Organizzazione Mondiale della Sanità (Fonte: manuali HOSAND).
Non vi è l’esclusione in toto del rilevamento dei fluidi, ma sicuramente manca una stima e una valutazione approfondita dalla quale dedurre esattamente delle conclusioni il più precise possibili, ma rimane uno strumento validissimo. Qualifica e quantifica l’adipe e di ciò che comporta, ma anche una buona stima della massa muscolare ed eventualmente anche deviazioni posturali. Richiama un pò la più semplice e manuale plicometria e infatti anche i punti di repere, a seconda della metodica analitica che si sceglie, a volte sono gli stessi.
Sicuramente non possiamo essere noi, ne solo la bilancia a quantificare il grasso che abbiamo in pù o in meno. Spesso uno sportivo, ad esempio, sulla bilancia pesa tanto ma ovviamente in questo caso le lancette sono spostate non dal grasso ma dalla massa muscolare, che fa anche più peso rispetto al solo adipe. Certo vi sono anche sportivi, molto spesso ex, che all’apparenza hanno una discreta forma fisica e invece con i rilievi adeguati si arriva a conclusioni ben diverse, molto adipe mixato al muscolo, è come quando acquistiamo un capo firmato con pochi soldi perchè in realtà è un falso, c’è solo la forma ma non la sostanza. Quantificare quanto e che tipo di grasso abbiamo in più o in meno è un indicatore fondamentale per ripristinare il tanto desiderato stato di forma.
Per il nostro corpo è impossibile ritornare in forma velocemente, ovviamente i tempi di ripresa sono strettamente legati alle condizioni di partenza del soggetto, il fuori forma è un concetto che va sganciato dal mero peso sia in eccesso che in difetto. Il vecchio detto delle nostre simpatiche nonne è validissimo: “Chi bello vuole apparire un pò deve soffrire!”
Il nostro corpo ha bisogno di tempo: non riesce a cambiare velocemente, quando l’adipe è in eccesso il motivo è legato alla “calma insulinica”, perchè il corpo possa avere dei cambiamenti ha bisogno di diversi mesi per adattarsi. La produzione di insulina per adeguarsi ha bisogno da 1 a 3 mesi, è il range minimo per avere i primi piccoli cambiamenti sulla scelta del cibo e sui cambiamenti della produzione di insulina, quindi sull’adipe. Il cambiamento deve partire dalla sostituzione degli alimenti, purtroppo però la scelta dell’alimento dipende dalla “calma insulinica”, questo antipatico gioco tra alimento e produzione di insulina richiede diversi mesi.
Si può perdere peso molto velocemente, per poi ritrovarsi rapidamente con lo stesso peso, se non addirittura di più. La strategia alimentare deve accompagnare le abitudini di vita della persona e non sovrastarla, altrimenti un vero cambiamento non ci sarà. Non mi esprimo sull’adipe in difetto, anche se rappresenta comunque persone fuori forma, semplicemente perchè più affine alla patologia e non al mero stile di vita.
Abbiate amore per il vostro corpo, lui lo ricorderà!